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Smart Working: cos'è esattamente e perché se ne parla



Mai come in questi giorni si sente parlare di Smart working. Probabilmente per molti di noi parola assolutamente nuova e mai sentita prima. Per qualcuno la traduzione potrebbe sembrare semplicemente "lavoro da casa", in realtà è molto di più di questo e vi dirò anche una cosa che forse non vi piacerà: non tutti sono adatti per fare Smart working.


In questi giorni il Governo ha imposto questa metodologia alle aziende che possono applicarla per ovvie ragioni legate al contagio del virus, quindi possiamo dire che questa sia una situazione anomala e di emergenza che non può tenere conto delle reali caratteristiche e soprattutto potenzialità di questo modo di lavorare.


Smart working non significa "lavorare da casa" ma "lavorare dove si vuole", quindi "lavoro agile", "lavoro in libertà"...

Che bello, direte voi, posso lavorare anche in pigiama, posso lavorare al parco, forse anche rimanendo a letto...

Si, è vero, ma... c'è un però.


Si può lavorare dove si vuole e nei momenti della giornata preferiti (pur garantendo un totale di ore previste dal contratto), ma bisogna esserne capaci, perché quello che conterà non sarà l'orario lavorato, ma il risultato ottenuto, gli obiettivi raggiunti e a questo proposito mi sento di dirvi che lavorare tanto non equivale a performare tanto....attenzione.


Le persone che sapranno organizzarsi, che saranno responsabili, che sapranno darsi degli obiettivi e delle regole saranno in grado di dare risultati, chi non sarà capace, chi oggi timbra il cartellino alle 8.00 e poi non aspetta altro che di timbrarlo ancora alle 18.00 per poter dire di essersi guadagnato lo stipendio, ecco, per loro lo smart working non migliorerebbe la vita perché quello sarebbe il momento in cui dovrebbero davvero dimostrare di essere stati produttivi, di aver creato utilità.


Il mio sogno sarebbe quello di vedere tutti lavorare in Smart working perché forse sarebbe davvero l'occasione per ottimizzare i tempi, per conciliare lavoro e famiglia, per fare quel famoso "worklife balance" che tanto ci sta a cuore, e nello stesso tempo dare la possibilità alle aziende di vedere nel concreto chi performa, chi raggiunge obiettivi, chi merita e chi invece "fa passare il tempo".... meditate gente meditate.


Milena F.

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